Nella copertina realizzata da Cecilia Castelli viene rappresentato il gesto del caffè sospeso.
Il caffè sospeso è una tradizione di solidarietà ed altruismo tutta napoletana, che si attua quando dopo una giornata particolarmente positiva si decide di pagare un secondo caffè al bar, pur non consumandolo, per renderlo disponibile a chi quel caffè non può permetterselo.
Banalmente il gesto del "caffè sospeso" è esattamente questo, "donare" volontariamente al prossimo cliente del bar la bevanda.
Nonostante sia stata ritenuta ormai in declino, questa usanza è molto presente oggi nel tessuto sociale e quotidiano napoletano, non è raro infatti entrare in un bar del centro storico e trovare una tabella "Caffè Sospeso" con una serie di scontrini di caffè non ancora consumati.
L'origine del caffè sospeso ha, come tutte le consuetudini, una natura incerta.
Una delle possibili origini si potrebbe ricondurre al periodo della Seconda Guerra Mondiale, in cui Napoli ed i napoletani vissero un periodo di terrore prima a causa del fascismo, poi dei bombardamenti subiti dalle truppe angloamericane, quindi dall'occupazione tedesca, fino alle Quattro Giornate.
Una fase storica difficile, sotto ogni punto di vista, che portò alla miseria molte famiglie napoletane. Era quindi usanza dei più abbienti offrire un caffè a coloro che non avessero la possibilità di permetterselo.
Lucio Casillo
Articolo originale:
"Il caffè sospeso napoletano" di Federico D'Addato per Storie di Napoli.
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