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Sotterraneo Jazz Club
"Oltre alla Napoli delle cartoline, del mare, del cibo e dei Quartieri Spagnoli, esiste una Napoli nascosta. Una Napoli sotterranea, segreta, fatta di locali, club, incontri, creatività. È l’altro lato di una città che vive di arte, e che da sempre ispira i creativi di tutto il mondo.
Sotterraneo Jazz Club è un luogo immaginario, un ponte fra il vecchio ed il nuovo, fra artisti che furono, mostri sacri e giovani speranze. Un luogo dove la contaminazione, elemento alla base della cultura partenopea, passa sopratutto dalla musica, per poi affacciarsi sul mondo."
Sotterraneo Jazz Club è un luogo immaginario, un ponte fra il vecchio ed il nuovo, fra artisti che furono, mostri sacri e giovani speranze. Un luogo dove la contaminazione, elemento alla base della cultura partenopea, passa sopratutto dalla musica, per poi affacciarsi sul mondo."

Un bagno estivo
“Mi piace sognare la splendida estate nel Golfo di Napoli.
C'è il rumore delle persone che ridono e delle onde sulle barche.
Ci sono le bolle degli Spritz che volano nell'aria e i baci salati degli amanti.
I costumi da bagno colorati danzano nel blu del Mediterraneo.
All'orizzonte, il Vesuvio si erge come un dio e porta la sua protezione.”
C'è il rumore delle persone che ridono e delle onde sulle barche.
Ci sono le bolle degli Spritz che volano nell'aria e i baci salati degli amanti.
I costumi da bagno colorati danzano nel blu del Mediterraneo.
All'orizzonte, il Vesuvio si erge come un dio e porta la sua protezione.”

Dentro 10
“Un uomo, un simbolo che si fa memoria, bellezza e fede immutabile di un popolo, quello napoletano, da napoletano.
Diego iscritto in un 10, come esaltazione di una qualità interiore, di un titolo acquisito, di un marchio parte del suo dna, una cifra tonda, bella, perfetta.
Un vago (neanche troppo) sentore di figura biblica tracciato tra forme del linguaggio metropolitano, di cui Napoli si veste attraverso i propri murales e manifesti.”
Diego iscritto in un 10, come esaltazione di una qualità interiore, di un titolo acquisito, di un marchio parte del suo dna, una cifra tonda, bella, perfetta.
Un vago (neanche troppo) sentore di figura biblica tracciato tra forme del linguaggio metropolitano, di cui Napoli si veste attraverso i propri murales e manifesti.”

Napule è mille Morsi
“Napule è mille culure, disse Pino Daniele. Per me ‘Napule è mille morsi.
L’amore, il calore, la semplicità, l’autenticità della gente che incontri per strada, nascono da un elemento comune: il cibo, il buon cibo. Un elemento che unisce, a tavola, in giro per le stradine di Napoli, dentro la casa di una signora anziana che cucina con amore per qualcuno, o per se stessa, perché il cibo napoletano… è meglio di una medicina.”
L’amore, il calore, la semplicità, l’autenticità della gente che incontri per strada, nascono da un elemento comune: il cibo, il buon cibo. Un elemento che unisce, a tavola, in giro per le stradine di Napoli, dentro la casa di una signora anziana che cucina con amore per qualcuno, o per se stessa, perché il cibo napoletano… è meglio di una medicina.”

A' Staggione
L’atmosfera spensierata e vivace dell'estate partenopea prende vita nell’illustrazione di Frelly. La donna in primo piano, con Spritz e cappello a protezione dal sole incandescente di luglio, è l'icona di una Napoli estiva, vibrante di energia e vitalità. Il suo sguardo è rivolto verso la Gaiola, che brilla come un gioiello nel mare turchese.
‘A staggione: l’opportunità perfetta per celebrare la bellezza della vita.
‘A staggione: l’opportunità perfetta per celebrare la bellezza della vita.

Postcard from Capodimonte
Mentre il sole generoso scintilla nel cielo azzurro, il panorama dal Belvedere del Bosco di Capodimonte si apre come un dipinto vivo. Le dolci colline sfumano in tonalità di verde, cullate dalla brezza estiva che danza tra gli alberi secolari. Più in lontananza, i tetti rossi delle abitazioni lasciano spazio al mare cristallino, invitando lo sguardo a esplorare l'infinita bellezza di questa città. Il Bosco di Capodimonte è il palcoscenico ideale per ammirare l'armonia tra l'arte e la natura, dove il panorama mozzafiato si fonde con l'eredità storica e culturale di Napoli.

Beginning of a Great Adventure
Torniamo dove è nato tutto: è il momento della copertina che ha dato il via al progetto, qui in una versione rivisitata di Lucio Casillo. L'equazione rappresenta Napoli, il bello e il brutto, la storia e la leggenda, la quotidianità e la straordinarietà.
Ma Napoli è un'equazione complessa, che stiamo cercando di risolvere settimana dopo settimana, e in un certo senso speriamo di non riuscirci mai. Continua a seguirci in questo viaggio!
Ma Napoli è un'equazione complessa, che stiamo cercando di risolvere settimana dopo settimana, e in un certo senso speriamo di non riuscirci mai. Continua a seguirci in questo viaggio!

Ricomincio da T3
Un'onda azzurra ormai da settimane invade la città, che non è mai stata così bella. Napoli è Campione per tutti i Napoletani: per chi ha coltivato sogno e speranza per 33 anni, per chi avrebbe voluto avere più tempo, per i nonni che raccontano di Maradona ai nipoti, per i nipoti che oggi non hanno più voce, e per chi vorrebbe solo tornare a casa.
Ufficialmente Campioni 💙
Napule nunn a vinciut o Scudètt
Napule a resistít, a strignut e man
ha lottat, sa scippat ‘o core a piètt
e l’ha restituit a tutt e Napulitan.
[…]
@t4nuzzo
Ufficialmente Campioni 💙
Napule nunn a vinciut o Scudètt
Napule a resistít, a strignut e man
ha lottat, sa scippat ‘o core a piètt
e l’ha restituit a tutt e Napulitan.
[…]
@t4nuzzo

Labirinto
L'arte, le consuetudini e la storia di una parte di Napoli che è ancora oggi simbolo di resistenza e vitalità: tutto questo e molto altro è racchiuso nell'illustrazione di Domenico Lettera, che avvolge l'essenza della città e di uno dei suoi quartieri più autentici. Le stradine tortuose dei Quartieri Spagnoli si snodano tra muri dipinti di colori vibranti, che si mescolano alle melodie appassionate che riempiono l'aria, mentre la vivace e coinvolgente cultura napoletana si manifesta in ogni angolo.

La Certosa
Più di un semplice edificio storico, la Certosa di San Martino è un tesoro culturale che custodisce il passato di Napoli. Ogni visita è un incontro con la bellezza, l'arte e la spiritualità che si intrecciano in un unico meraviglioso dipinto.
Ma la vera essenza della Certosa si svela quando raggiungi il suo terrazzo panoramico. Da qui, la vista spazia su tutta Napoli. La città si stende ai tuoi piedi come una sinfonia di colori, mentre il Vesuvio domina l'orizzonte con la sua imponente presenza.
Ma la vera essenza della Certosa si svela quando raggiungi il suo terrazzo panoramico. Da qui, la vista spazia su tutta Napoli. La città si stende ai tuoi piedi come una sinfonia di colori, mentre il Vesuvio domina l'orizzonte con la sua imponente presenza.

Atto d'Amore a Montesanto
Ce sta chi saglie e chi scénn
chi in ritard chiamm tutt e Sant
s’affrétt e va fujènn
pa stazión e Montesant;
[….]
@t4nuzzo
La stazione di Montesanto: un crocevia di storie, volti, partenze, ritorni a casa. L’illustrazione di Martina Polverino vuole essere un ATTO D’AMORE per il quartiere e per i suoi abitanti, nello spirito dell’edizione 2023 di #CUOREDINAPOLI, un’opera-evento che amplifica emozioni e sentimenti mettendo in relazione i cittadini e la comunità, generando azioni di cura per il territorio, destinate a durare nel tempo.
chi in ritard chiamm tutt e Sant
s’affrétt e va fujènn
pa stazión e Montesant;
[….]
@t4nuzzo
La stazione di Montesanto: un crocevia di storie, volti, partenze, ritorni a casa. L’illustrazione di Martina Polverino vuole essere un ATTO D’AMORE per il quartiere e per i suoi abitanti, nello spirito dell’edizione 2023 di #CUOREDINAPOLI, un’opera-evento che amplifica emozioni e sentimenti mettendo in relazione i cittadini e la comunità, generando azioni di cura per il territorio, destinate a durare nel tempo.

Estate da campioni
Spalancate le finestre e guardate al cielo: c'è uno scudetto che brilla sopra la città! Un'emozione che vivrà in eterno, un pezzo di storia è stato scritto e ora festeggiamo!
Però guagliù, facimm' sta' quieto a Troisi: “festeggiamo, ma non ci dimentichiamo l’acqua e il gas aperti… perché succedono le disgrazie!”
Però guagliù, facimm' sta' quieto a Troisi: “festeggiamo, ma non ci dimentichiamo l’acqua e il gas aperti… perché succedono le disgrazie!”

La ruota degli esposti
Nel complesso monumentale dell'Annunziata, in una Forcella del XIV popolata da delinquenza e prostituzione, nasce la Ruota degli Esposti, che dà origine ad uno dei cognomi più diffusi di Napoli, Esposito. Simbolo eloquente della pietas napoletana, qui omaggiata da Lorenzo Tomacelli, questo sistema costituito da una ruota girevole in legno permetteva alle madri impossibilitate ad occuparsi dei propri figli di lasciare i neonati alle cure delle monache della Chiesa dell'Annunziata, salvandoli dal freddo e dai pericoli del quartiere.

Le cinque guglie
San Gennaro, Materdei, Portosalvo, San Domenico, l’Immacolata. Le Cinque Guglie di Napoli testimoniano la devozione del popolo napoletano e la sua volontà di tendere verso il cielo.
Nell’illustrazione di Massimo Pastore si stagliano insieme, idealmente, in un unica prospettiva, e come guardiani dall’alto delle loro cime, osservano immobili lo scorrere delle vite.
Nell’illustrazione di Massimo Pastore si stagliano insieme, idealmente, in un unica prospettiva, e come guardiani dall’alto delle loro cime, osservano immobili lo scorrere delle vite.

Un coccodrillo a Napoli
Il Coccodrillo di Maschio Angioino, una delle icone della città partenopea e uno dei misteri di Napoli non ancora pienamente risolti. Per quale motivo c'è un coccodrillo impagliato sull'arco di trionfo all'esterno del Castello?
Tante sono le leggende attorno all'animale, e mentre alcune lo dipingono come uccisore dei prigionieri nella Fossa del Miglio, o dei tanti amanti della Regina Giovanna, una storia più accreditata lo racconta come un'offerta alla Madonna del Parto da parte di un soldato, di ritorno dall'Egitto.
Con la sua illustrazione Ada ci propone la sua raffigurazione del Coccodrillo e del Maschio, catturandone imponenza e maestosità. Le fauci spalancate e gli occhi intensi del coccodrillo in primo piano, enorme al punto da avvolgere il monumento, emanano un'energia che si può quasi percepire.
Tante sono le leggende attorno all'animale, e mentre alcune lo dipingono come uccisore dei prigionieri nella Fossa del Miglio, o dei tanti amanti della Regina Giovanna, una storia più accreditata lo racconta come un'offerta alla Madonna del Parto da parte di un soldato, di ritorno dall'Egitto.
Con la sua illustrazione Ada ci propone la sua raffigurazione del Coccodrillo e del Maschio, catturandone imponenza e maestosità. Le fauci spalancate e gli occhi intensi del coccodrillo in primo piano, enorme al punto da avvolgere il monumento, emanano un'energia che si può quasi percepire.

Procida Coast to Coast
Immagina di passeggiare lungo le strette strade acciottolate di Procida, circondato da case vivacemente colorate e da una vista mozzafiato sul mare. È estate, hai voglia di esplorare, rilassarti e vivere a pieno l’isola. L’illustrazione di Jacopo Ferretti è una vera e propria mappa del tesoro, e Procida è la gemma nascosta nel cuore del Mediterraneo. Tutte le sue bellezze e particolarità sono racchiuse simbolicamente nel disegno, a guidare l’animo vacanziero.

Partenofy
Figlia di tradizione e modernità, l'illustrazione di Raffaele Flagiello è una rappresentazione avveniristica dell'antica leggenda della Sirena Partenope. La digitalizzazione stilistica della figura mitologica le dona nuova vita, gettandoci in un'atmosfera misteriosa e futuristica, amplificata anche dal verde acceso che si staglia sul nero predominante e che rimanda ai primi monitor degli anni '70 e '80. Un forte richiamo alla potenzialità e al fascino della tecnologia, che crea e innova a partire dalla nostra storia e dal nostro patrimonio.


E' stata la mano di Virgilio
Custode di un antico segreto, il Castel dell'Ovo si erge maestoso sulle acque del Golfo di Napoli. Tra queste mura millenarie si narra che Virgilio nascose un uovo magico, predendo che, se l'uovo fosse stato rotto, il castello sarebbe crollato e con esso tutta la città. Passando per secoli di storia e leggende, l'iconica fortezza continua a proteggere e incantare i napoletani (e non). Oggi il Castel dell'Ovo è ancora lì, immobile e immenso, a testimoniare la bellezza e la forza di Napoli, di cui è simbolo e gioiello più prezioso.
Fact: Il castello si eleva sull'isolotto di Megaride, la cui fondazione legata alla leggenda della sirena Partenope a questo punto dovrebbe esserti già nota - se così non fosse, torna alla copertina N.21!
Fact: Il castello si eleva sull'isolotto di Megaride, la cui fondazione legata alla leggenda della sirena Partenope a questo punto dovrebbe esserti già nota - se così non fosse, torna alla copertina N.21!


Il palazzo delle poste
Dietro le linee moderne e futuriste del Palazzo delle Poste in Via Matteotti si cela una storia antichissima. È infatti solo negli anni ’30, con il regime fascista, che il Palazzo viene costruito secondo i dettami e i canoni dell’architettura del tempo, che voleva gli edifici imponenti, luminosi e austeri. Prima cos’era? Il gigantesco monastero dei frati olivetani, una sorta di cittadella autosufficiente di cui ancora oggi si vedono alcuni resti, come i pezzi dell’antico chiostro di Monteoliveto tra la caserma dei Carabinieri e il Palazzo delle Poste.
Nell’illustrazione di Ramilia il carattere rigido, incombente e maestoso di questo edificio di Napoli dalla storia centenaria.
Nell’illustrazione di Ramilia il carattere rigido, incombente e maestoso di questo edificio di Napoli dalla storia centenaria.

'O cinema
Se vogliamo capire l'immortalità della cultura di Napoli, pensiamo all'eternità del suo cinema. Poco importa quanti decenni siano passati dall'uscita nelle sale dei film di De Filippo, Troisi, Sophia Loren, Totò: la loro eredità continuerà a vivere. Icone che vanno oltre il tempo, incarnano l'anima stessa di Napoli e la rendono universalmente accessibile, ancora oggi e per sempre.
L'illustrazione di Ginevra Bellavia è un omaggio all'epoca d'oro del cinema napoletano, che ha arricchito in modo significativo la percezione storica e artistica della città e del suo popolo.
L'illustrazione di Ginevra Bellavia è un omaggio all'epoca d'oro del cinema napoletano, che ha arricchito in modo significativo la percezione storica e artistica della città e del suo popolo.

Non ti disunire, mai
L’illustrazione di Arianna Festa, come “È stata la mano di Dio” di Sorrentino a cui si ispira, nasce dall’intima riflessione sulla vita e sui legami che nel film è scandita dai ritmi del mare, dal moto ondoso di chi lascia la città e le proprie origini e poi ad un certo punto vi fa ritorno, cambiato. E testimone del passare del tempo e delle fasi dell’esistenza è Maradona, la mano di Dio, presenza benevola e costante che ci indica la strada. Proprio davanti al mare l’artista colloca tutta l’intensità dei rapporti e delle emozioni dei protagonisti, vere personificazioni dell’anima stessa di Napoli, del suo voler crescere senza "disunirsi".
- “Tuf, Tuf, Tuf”
- “Tuf, Tuf, Tuf”

L'oscura, incurante sultana
Di Napoli ce n’è solo una, ma parla in modo diverso a ciascuno di noi. Con la sua illustrazione Raffaele Assorto ci racconta la sua visione della città e dei suoi mille volti, con citazioni culturali radicate nascoste in tutto il disegno. Le scene sono incastonate disordinatamente, come pezzi di una scenografia caotica e rumorosa. Protagonisti, oltre l'architettura, sono le persone in un dinamico brulicare di vita.

Pulecenella
Sin dall'antichità Napoli è sempre stata maestra nel prendere forme di rappresentazione e cucirsele addosso. Tra tutte la Commedia dell'Arte partenopea ebbe un valore artistico smisurato, fautrice di una comicità senza precedenti, gioiosa, irriverente e fresca. E tra le maschere più iconiche e complesse c'è senz'altro Pulcinella, specchio del sottoproletariato e dell'animo umano del tempo.
"Pulcinella è la caricatura dell'uomo, ecco perché è universale", diceva il grande Eduardo, uno che Pulcinella l'ha vissuto e ci è diventato. Una figura in bilico tra palcoscenico e vita reale, espressione del popolo che si rovina e si denigra, ma che in qualche modo riesce a riscattarsi e a cavarsela.
"Pulcinella è la caricatura dell'uomo, ecco perché è universale", diceva il grande Eduardo, uno che Pulcinella l'ha vissuto e ci è diventato. Una figura in bilico tra palcoscenico e vita reale, espressione del popolo che si rovina e si denigra, ma che in qualche modo riesce a riscattarsi e a cavarsela.

Ovunque palleggi
"La città, tutta azzurra… non capivi dove finivano le bandiere e iniziava il cielo. Le macchine scoperte, i clacson, il bagno nella fontana di Piazza Trieste e Trento, i fuochi; la gente ballava, urlava, cantava e si abbracciava. Qualcosa che non si può capire, almeno così dice papà. Mi chiedo come sia, chissà se lo vedremo.”
"Ma tu ci credi davvero?"
"Io? Sì... però passa ja, muoviti.”
"Ma tu ci credi davvero?"
"Io? Sì... però passa ja, muoviti.”

Parthenope
L'illustrazione di Andre Ducci cita la leggenda della fondazione della città di Napoli, il cui primo insediamento sorse tra Pizzafalcone, luogo oggi della Nunziatella, e l'isolotto di Megaride, luogo oggi del Castel dell'Ovo. Proprio sull'isolotto di Megaride le creature del mare posarono il corpo esamine della sirena Parthenope, dopo che questa fu respinta da Ulisse e per questo destinata alla morte.Una storia complessa da raccontare, la sua, ma impressa nella memoria di un popolo che con fierezza rivendica le proprie origini nella leggenda, appellandosi come "partenopeo".
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