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N.06 - L'ospedale delle prostitute

L’illustrazione realizzata da Gaia Inserviente ci racconta la bellissima storia dell’ospedale Cardinale Alessio Ascalesi, una struttura eretta nel 1342 in Via Egiziaca a Forcella, di fronte al Teatro Trianon, in un luogo noto ai napoletani come la zona della Duchesca.


Questa parte del quartiere di Forcella dove successivamente verrà edificata la struttura, già ai tempi della dominazione Sveva (XII - XIV secolo) era affollata da prostituti, femminelli e meretrici. Le loro attività erano considerate dei mestieri a tutti gli effetti, al punto che erano tenuti anche al versamento dei tributi.


A causa della povertà e del disagio sociale di questo quartiere che indusse parte dei suoi abitanti a questi mestieri, la zona è sempre stata un pericoloso ordigno sociale pronto ad esplodere.


Nonostante la gravità del problema la situazione rimase invariata per secoli, fino all’intervento della regina Sancha d'Aragona, regina consorte del Re Roberto D'Angiò (XIV secolo), che decise di intervenire per salvaguardare gli abitanti di Forcella e di riflesso tutta la popolazione cittadina.


La regina era infatti preoccupata dalle terribili malattie che continuavano a moltiplicarsi, a causa dei rapporti non protetti e della scarsità d'igiene. Per capire la magnitudine del problema, basta capire che a Napoli intorno al '500 si contavano almeno 3.000 prostitute registrate, mentre quelle clandestine erano quasi il doppio.


Nel 1342 quindi la regina Sancha affidò i lavori per la costruzione di questo edificio, dedicato all’accoglienza e alla cura delle donne di strada, con lo scopo di aiutarle a cambiare vita.

In virtù della missione che avrebbe svolto questo edificio, fu intitolato a Santa Maria Egiziaca, la Santa che aveva vissuto a lungo da eremita in Egitto, dopo una vita fatta di elemosina e prostituzione.


L’edificio che sottraeva le donne dalla strada fu gestito per diversi secoli dalle monache agostiniane fino ad inizio ottocento, quando gran parte degli ordini religiosi napoletani furono soppressi. Da lì in poi le monache rimasero in possesso della struttura, ma questa venne riconvertita a sede dell’ordine monastico.


Affinché questo edificio diventi un vero e proprio ospedale bisognerà aspettare solo il 1920, quando il Comune di Napoli erediterà le proprietà monastiche dopo la soppressione dell’ente ecclesiastico. Solo 8 anni dopo l’ospedale fu intitolato al Cardinale e Vescovo di Napoli, Alessio Ascalesi.


Lucio Casillo



Articolo originale:


“Storia dell'ospedale Cardinale Ascalesi” di Francesco Li Volti per Storie di Napoli.




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